La mia vacanza familiare in Val di Non non è stata certamente all’insegna del beer hunting e non è andata oltre qualche sbirciata nei menù e qualche richiesta a bariste ignare, intente a servire l’immancabile Forst, onnipresente anche in Trentino. Certo, non è mancata qualche piccola eccezione: dalla birra dell’eremo di San Romedio (due versioni: helles e keller, entrambe però prodotte in Germania) alla – per me sconosciuta – Predaia, brassata proprio nel paese omonimo e capofila di una linea prodotta dalla famiglia Merchiori. Birra onesta che mi ha fatto piacere trovare anche in un ristorante di media montagna che ha scelto di servire anche prodotti locali accanto a quelli mainstream (avete detto Forst?).

Scollinando però dal passo della Mendola, mi sono concesso qualche ora di turismo a Bolzano e – arrivandoci poco prima di mezzogiorno – mi sono tolto uno sfizio che avevo da qualche tempo: pranzare da Batzen Brau. Un luogo simbolico, visto che il ristorante collegato al marchio artigianale bolzanino è ricavato in uno dei locali più antichi della città, dove oggi è attivo un marchio che ha saputo imporsi a suon di riconoscimenti a livello nazionale e internazionale. La qualità delle birre del resto, non è stata una sorpresa: di Batzen abbiamo già parlato in qualche occasione, ed è un peccato che le loro bottiglie non arrivino più a Varese città visto che per un periodo mi ero rifornito ben volentieri (da Luppoli&Uva).

Ho scattato foto migliori. Qui comunque la Smoky Bock e il mio risotto

Diciamo subito che il locale merita una sosta sia per bere sia per mangiare: i piatti sono abbondanti, piuttosto originali (dal mio risotto “brie e mele” alla wok con riso e verdure di mia moglie, giusto per citare le nostre ordinazioni) e ben preparati a fronte di un conto finale decisamente a buon mercato. Il bere poi non ha tradito le attese: tre le birre degustate, tutte di livello eccellente. Tra gli stili più diffusi ho assaggiato solo la Weisse, interpretata nel migliore dei modi; scorrevole e beverina la gose Gosexy merita senza dubbio una bevuta per chi vuole dissetarsi mentre – come speravo – anche l’affumicata di casa Batzen, la Smoky Bock si è dimostrata di alto livello.
Bello anche il “contorno” e in particolare il menu delle birre a forma di passaporto, con descrizione attenta di ogni specialità e menzione finale anche per i birrai che lavorano al progetto.

Purtroppo, con il tempo tiranno e il locale pieno, non ho potuto fermarmi per una visita più accurata e per proseguire nelle degustazioni. Però tenevo parecchio a fare una sosta e mi sono ulteriormente convinto della bontà di un marchio che strizza l’occhio al mondo tedesco e che, in pochi anni, si è ritagliata un posto al sole tra le produzioni italiane di alta qualità. Speriamo di avere presto l’occasione di tornarci.

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