Dopo un anno di assenza, Luigi “Schigi” D’Amelio torna nel novero dei 20 candidati al premio “Birraio dell’Anno” e anche questa volta con Extraomnes (che ha sede a Marnate) sarà l’unico esponente della provincia di Varese tra i finalisti della rassegna che vivrà il suo momento clou a Firenze il 20-21 gennaio 2024.

Schigi è già nell’albo d’oro della manifestazione perché vinse il primo premio nel 2013 oltre a piazzarsi nelle prime posizioni in diverse altre circostanze. Il campione uscente invece è Marco Valeriani, unico a ottenere il prestigioso riconoscimento per ben tre volte con due marchi diversi, prima Hammer e poi Alder.

Il rammarico è che Schigi sia l’unico birraio di casa nostra presente: anche quest’anno il binomio formato da Elia Pina e Alberto Cataldo di 50&50 è stato selezionato tra i migliori cinquanta (non ci sono altri varesotti) senza tuttavia entrare nel gruppo ristretto degli aspiranti alla vittoria finale. La formula del concorso, lo ricordiamo, prevede che i 100 giurati selezionati dal network “Fermento Birra” segnalino i propri candidati: da questo elenco vengono scelti i primi 20 che si contenderanno il premio. Un regolamento comprensibile ma che a nostro avviso consente poco ricambio tra gli “eletti”.

Tra i candidati al titolo oltre a D’Amelio troviamo – per restare in zona – anche l’eterno Agostino Arioli del Birrificio Italiano di Limido Comasco (che incredibilmente non ha mai vinto il titolo) e Alessio Selvaggio di Croce di Malto che ha sede a Trecate. L’elenco diffuso da Fermento Birra per la verità non comprende i nomi dei birrai bensì quello dei birrifici; quelli in lizza sono (in ordine alfabetico) Alder, Bibibir, Birra dell’Eremo, Birra Elvo, Birrificio Italiano, Birrificio di Lambrate, Birrificio Lariano, Bonavena, Bondai, Brasseria della Fonte, Brewfist, Croce di Malto, Extraomnes, Hilltop Brewery, Liquida, MC-77, Mukkeller, Opperbacco, Ritual Lab, Shire.

Tre – e non cinque come negli anni precedenti – i candidati a Birrificio Emergente dell’Anno 2023, il titolo che premia quei marchi fondati da meno di due anni. La “short list” è formata da Humus, Zona Mosto (che molti di voi hanno conosciuto al VBF) e Nama Brewing.
Come accennato, “Birraio dell’Anno 2023” andrà in scena nell’ormai consueta cornice del teatro TuscanyHall di Firenze dove ci sarà la possibilità di gustare le birre dei produttori finalisti e assistere all’incoronazione dei vincitori.

Birraio dell’anno – Albo d’oro

2009: Nicola Perra – Barley – Maracalagonis (Ca)
2010: Valter Loverier – LoverBeer – Marentino (To)
2011: Gino Perissutti – Foglie d’Erba – Forni di Sotto (Ud)
2012: Riccardo Franzosi – Montegioco – Montegioco (Al)
2013: Luigi D’Amelio – Extraomnes – Marnate (Va)
2014: Simone Dal Cortivo – Birrone – Isola Vicentina (Vi)
2015: Fabio Brocca – Lambrate – Milano
2016: Marco Valeriani – Hammer – Villa d’Adda (Bg)
2017: Josif Vezzoli – Elvo – Graglia (Bi)
2018: Marco Valeriani – Hammer – Villa d’Adda (Bg)
2019: Matteo Pomposini e Cecilia Scisciani – MC77 – Serrapetrona (Mc)
2020: Giovanni Faenza – Ritual Lab – Formello (Rm)
2021: Luigi Recchiuti – Opperbacco – Notaresco (Te)
2022: Marco Valeriani – Alder – Seregno (Mb)

Birraio Emergente – Albo d’oro

2015: Matteo Pomposini e Cecilia Scisciani – MC77 – Caccamo SL (Mc)
2016: Conor Gallagher Deeks – Hilltop – Bassano Romano (Vt)
2017: Giovanni Faenza – Ritual Lab – Formello (Rm)
2018: Luca Tassinati – Altotevere – San Giustino (Pg)
2019: Vincenzo Follino – Bonavena – Faicchio (Bn)
2020: non assegnato
2021: Lorenzo Beghelli – Muttnik – Pavia
2022: Mirko Giorgi – Shire Brewing – Pomezia (Rm)

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