Uno dei pregi del seguire anche in trasferta una squadra sportiva è quello – sì – di conoscere le città dove si disputano le partite ma anche, nel nostro caso, di cercare i locali che si occupano di birra artigianale nella zona del match. In questo senso, anni fa, redigemmo un articolo in tre parti per il blog “Basketkitchen” che magari, un domani aggiorneremo.

Le dolorose vicende legate alla Pallacanestro Varese di questi tempi ci hanno portato nel giro di sette giorni prima a Reggio Emilia e poi a Casale Monferrato. Nel primo caso è d’obbligo una tappa all’Arrogant Pub che, crediamo, non ha bisogno di presentazioni visto che si tratta di uno dei locali birrari più conosciuti e importanti d’Italia anche grazie al suo festival dedicato alle birre acide che non ha eguali nel nostro Paese.

Lasciamo quindi l’Arrogant alla sua fama – meritatissima, sia chiaro – e spendiamo invece due parole per un posto meno conosciuto ma che, non è la prima volta, si è dimostrato interessante. Parliamo del Moonfrà di Casale Monferrato che affianca l’attività di ristorazione e mescita a quella di beer firm.

Le birre servite infatti sono a marchio “interno” anche se prodotte su un impianto di terzi e ci hanno sempre dato buone sensazioni. Nella nostra ultima visita abbiamo testato la “Infernot”, ovvero la american bitter della casa, risultata piacevole e ben fatta così come la “Gadan”, in stile weisse, che abbiamo potuto assaggiare da chi era con noi. Una delle scelte piacevoli effettuate da Moonfrà è, a nostro avviso, il fatto di produrre tipologie piuttosto facili da bere ma comunque originali. Alle spine oltre alla american bitter ci sono la “Ligera” che è la principale e rientra nel novero delle kölsch, una scotch ale, una belgian strong ale per chi desidera una gradazione maggiore.

Il Moonfrà è molto attento anche alle tradizioni culinarie locali – e del resto in quella zona si mangia e beve molto bene, quasi inutile ricordarlo – e utilizza spesso anche termini dialettali (a partire da quello che dà il nome al locale) per indicare i piatti. Tra le altre cose interessanti, la possibilità di acquisto di birre anche di altri produttori (come Brewfist e Canediguerra, ma non erano i soli) e la scelta di ospitare anche iniziative legate alla birra come il corso di degustazione – tra aprile e maggio – in cui il docente sarà Paolo Celoria.

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