Uno dei motivi per cui è bello frequentare gli appuntamenti come il Varese Beer Festival che si tiene tra venerdì 27 e domenica 29 maggio, è la possibilità di conoscere e degustare birre provenienti da un gran numero di produttori. Alla Schiranna, dove si svolge il VBF (in fondo vi diamo alcune informazioni utili) saranno ben 12 i birrifici presenti, ognuno con il proprio stand.

Il nostro consiglio è quello di assaggiare almeno una birra per ciascuno, eventualmente sfruttando il fatto che in questa edizione è possibile anche acquistare (con un gettone) anche un quantitativo da degustazione (0,1 cl) in alternativa al “bicchiere pieno”. Un modo per invitare gli appassionati e i curiosi a provare un’ampia gamma di birre sulla novantina in totale che saranno a disposizione tra le varie spine.
Per l’edizione 2022 abbiamo deciso di darvi una mano, scegliendo una birra per ciascuno stand che a nostro avviso merita un assaggio.

50&50 – BEBOP (Bock, 6,8%) – A Varese si beve tanta bock. In genere industriale, per via della celeberrima birra prodotta da Poretti. Attenzione però: in campo artigianale ci sono delle vere e proprie chicche in questo stile e la BeBop è una di queste. L’interpretazione della bock da parte di “50&50” è una garanzia con i sentori maltati e caramellati in prima fila, accompagnati però da una luppolatura originale e non scontata.

RENTON – JACARANDA (IPA – 6,0%) – Il birrificio marchigiano è ospite per la prima volta alla Schiranna e sarà decisamente fornita con otto birre in “portafoglio”. Tra di esse scegliamo la Jacaranda, una IPA ricca di luppoli americani che la rendono esotica e agrumata con però un contraltare di malti tostati molto interessante. Tra l’altro è segnalata dall’ottimo “Atlante dei birrifici italiani” a cui spesso ci affidiamo quando facciamo un po’ di beer hunting.

VETRA – PILS (Pilsener – 4,6%) – Non possiamo percorrere una carrellata del genere senza segnalare almeno una birra in stile pils, forse il più diffuso tra i bevitori “base”, ma anche interpretato magistralmente da diversi birrifici artigianali italiani. La pils di Vetra è senza dubbio una grande esponente del settore, già capace di vincere il primo premio a “Birra dell’Anno” qualche edizione fa. Per chi cerca una birra semplice, ma impeccabile.

BEER IN – PERU PISTUN (Weizen 5,5%) – Di solito allo stand di Beer In il primo bicchiere è la rauch Rata Vuloria che però quest’anno non è in lista. Abbiamo quindi scelto la weizen del produttore biellese, un po’ perché è uno stile che riscuote sempre successo, un po’ perché abbiamo un ottimo ricordo di questa birra “frumentosa” il cui nome in dialetto significa “libellula”.

WYATT – HOPTOPUS COCKTAIL (Session Ipa – 4,5%) – Una delle “inedite” presentate proprio al Varese Beer Festival, tanto che potrebbe esserci un piccolo evento a sorpresa per il suo lancio. La scegliamo perché è nuova come il birrificio che la produce, perché è uno stile classico di ogni estate che si rispetti, e perché c’è quel luppolo Nelson Sauvin che è sempre capace di intrigare il bevitore.

DUE TOCCHI – RAMINGA (American Wheat – 4,6%) – L’ultima birra che abbiamo bevuto in ordine di tempo, anche per fare un po’ di allenamento in vista del VBF. Piacevole, beverina, non scontata ed esponente di uno stile non troppo diffuso. Tra le prime da ordinare a Giovanni Novembre, soprattutto se il caldo di questi giorni si confermerà a livello “estivo”. Ideale anche per chi deve guidare e vuole fermarsi al primo bicchiere.

THE WALL – JOHN HOPS (Double IPA – 8,8%) – Innalziamo quasi al massimo il contenuto di alcol per una birra che ormai fa parte del panorama classico del produttore di Venegono Inferiore. Appartiene al primo filone di birre di The Wall, quello delle luppolate, e ha mietuto successi anche al di fuori dell’Italia. Ocio a non esagerare con questa gradazione.

100VENTI – SIR ALESTRONG (Scotch Ale, 7,8%) – Dovesse venire un po’ di freschetto, per riscaldarvi le vene vi suggeriamo una birra ormai classica per la gamma creata da Oliviero Giberti. La Sir Alestrong – il riferimento è a Louis Armstrong – è ambrata, forte ed elegante e, come altre birre proposte al VBF, ha un passato fatto di premi importanti a livello nazionale.

TASSO ALCOLICO – SIDELA (Double Blanche, 6,0%) – Le “Birre del Tasso Alcolico” sono un progetto particolare nel quale birrai “di grido” della scena italiana vengono invitati a produrre uno stile che non realizzano per i propri marchi. La “Sidela” è nata dalla bravura di Lorenzo Guarino, birraio del “Rurale”: secondo noi è il miglior “esperimento” effettuato sotto l’egida del Tasso. Una sicurezza, in stile belga, da diversi anni e una birra da bere “a secchiate” come suggerisce il nome.

BEHA – GAUDIO (Schwartz – 4,7%) – Per la Gaudio abbiamo una vera venerazione fin da quando il birraio Stefano Occhi ce la propose per la prima volta. Nera, in stile tedesco, premiata anche a livello internazionale: l’ideale per chi ama le scure (capaci di stupire) senza alzare troppo il livello di alcol. Provatela, non tradisce mai: alla Gaudio avevamo dedicato QUESTO articolo.

MENARESTA – DUE DI PICCHE (Black Ipa – 6,8%) – Restiamo nell’ambito delle scure perché i lecchesi di Menaresta porteranno al VBF la classica birra-bandiera. La Due di Picche è un grande classico del panorama artigianale italiano ed è stato – probabilmente – la prima black ipa a imporsi sul mercato nazionale. Se l’avete già assaggiata la berrete di sicuro; se non lo avete mai fatto il VBF sarà necessariamente “la prima volta”.

HERBA MONSTRUM – FRIKA (Birra alla canapa – 5,0%) – Vi confessiamo due cose: 1) Herba Monstrum è una novità anche per noi; 2) non siamo mai stati appassionati a canapa e affini. Ma ci siamo informati con gli amici di Paneliquido che scommettono forte sul birrificio lecchese, che in altre occasioni ha riscosso un successo di pubblico notevole. La Frika sarà l’unica birra alla canapa (esponente di un filone abbastanza folto) del festival e vale un assaggio mentre anche la double APA Tatanka promette molto bene.

Varese Beer Festival, ecco l’elenco dei birrifici presenti alla Schiranna

INFORMAZIONI UTILI

CIBO – A differenza delle edizioni precedenti, il VBF non avrà un servizio di cucina tradizionale: questa volta ci saranno cinque postazioni tra stand e food-truck. Eccoli: Hot American BBQ (hamburger, pulled pork, hot dog, porchetta), Apescinfaccia (fritto misto di pesce, fishburger, frittini); Piada 2.0 (piadineria); Ape Regina (gnocco fritto, affettati e formaggi di Romagna). Presenti in ogni menu proposte per vegetariani e affini. Inoltre dolci artigianali, servizio bar (acqua/bibite) e caffetteria.

FORMULA – L’ingresso all’area è gratuito. Per degustare le birre bisogna acquistare lo starter pack al costo di 6 euro (bicchiere serigrafato con tre tacche, 2 gettoni – del valore di 1,50 euro l’uno – brochure informativa con tap list e informazioni sul festival). Si possono quindi acquistare gettoni alle apposite casse al prezzo di 1,50 euro ciascuno. Chi è già in possesso di un bicchiere VBF degli anni scorsi lo può portare: acquisterà solo i gettoni senza “pack”.

ORARI – Venerdì 27 e sabato 28 dalle ore 18 alla 1 di notte. Domenica 29 maggio da mezzogiorno alle 22. In caso di maltempo nessun problema: sia l’area birrifici sia l’area tavoli, sia l’area bar-relax sono completamente al coperto.

SPONSOR – Il VBF è prodotto dalla Cooperativa Mondovisione e organizzato da Paneliquido in collaborazione con Malto Gradimento. I partner dell’evento sono la concessionaria Castiglioni di Varese (Citroen/Peugeot), Agricola Home&Garden, Oasi Padel Varese e BM Color Gemonio.

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