Cosa ci fa una birra a bassa fermentazione in stile tedesco nel “catalogo” di Extraomnes? Il birrificio di Marnate ha lanciato nei giorni scorsi una novità che per forza di cose solletica l’interesse degli appassionati: un produttore storicamente vicino al Belgio e alle sue “alte” rilascia una märzen beverina, maltata e dal coloro rosso-ramato.

E chi più di tutti può svelare le curiosità intorno alla nuova “Rød”, se non Luigi “Schigi” D’Amelio? Ovvero colui che è alle spalle (anzi, in prima fila) di tutte le creazioni del produttore che ha sede nel Basso Varesotto.

BASSE IN BELGIO – «Il Belgio è caratterizzato dalle sue grandi birre ad alta fermentazione ma anche là esistono e si consumano gli stili a bassa fermentazione. Vale per quelle dei grandi gruppi industriali ma anche per produttori più ricercati: fui io il primo a stupirmi quando, al loro pub, assaggiai la (eccellente) pils di Dupont, birrificio ben più noto per altri tipi di birra. Quindi (ride) se in Belgio fanno basse fermentazioni, anche Extraomnes ci si può cimentare».

PRIMA LA HILDE – Tornando più serio, Schigi riporta la scelta su una questione più tecnica. «Fino a 2-3 anni fa il nostro birrificio non era attrezzato dal punto di vista tecnico per lavorare sulle basse fermentazioni; ora ci siamo dotati di fermentatori isobarici che da un lato ci hanno permesso di realizzare birre luppolate non rifermentate e dall’altro di iniziare a praticare il mondo delle “basse”. La prima è stata la “Hilde”, una keller dedicata a Ildegarda di Bingen (la monaca che studiò il luppolo e ne scoprì diverse proprietà) che ha avuto un bel successo di vendite. Il lavoro per affinare la “Hilde” si è rivelato un’esperienza utile per arrivare a questa “Rød” che è nata come la volevamo al primo colpo».

“Uno svuotafusti di dimensioni siderali”

ROSSA PER UN MOTIVO – La “Rød” è praticamente la prima birra rossa di Extraomnes al di fuori di quelle strettamente di nicchia. «Da sempre, quando parliamo di birra, diciamo che il colore non è la prima caratteristica da guardare – spiega Schigi – ma da sempre ai festival o nei locali arriva qualcuno che chiede “una rossa”. A questo punto gliel’abbiamo data». L’avere scelto lo stile märzen è una conseguenza e poi «è la birra con cui è nata l’Oktoberfest di Monaco. Le märzen erano prodotte in primavera e si bevevano sino a inizio autunno: una delle ipotesi sulla nascita dell’Oktoberfest è per l’appunto la necessità di consumare le rimanenze di märzen per poi passare a bere le birre dei mesi più freddi. Praticamente uno “svuotafusti” di dimensioni siderali».

MA PERCHE’ QUESTO NOME? – Qui Schigi va anche sul personale, ma vale la pena raccontarla. «”Rød” significa “rosso” in danese e fino a qui tutto normale. Però è anche un riferimento alla mia prima sbronza a 18 anni. Ero a Copenhagen, visitai una fabbrica di birra e al termine del tour erano a nostra disposizione numerose bottiglie di questa birra rossa, rød, di cui feci… forte uso».

LA DESCRIZIONE – La nuova “Rød” ha, come detto, colore rosso-ramato, si attesta su una gradazione alcolica del 5,0% ed è – parola di Schigi – estremamente facile da bere. «Una birra maltata, asciutta, con note di biscotto e di miele, con i luppoli tedeschi che regalano questa facilità di bevuta notevole».

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