La grafica è molto simile, ma il contenuto della lattina e gli ingredienti utilizzati sono differenti. L’Orso Verde ha rilasciato nei giorni scorsi la seconda birra della serie di one shot (birra prodotte una sola volta, da “offrire” agli appassionati) inaugurata nel marzo scorso con la “Deep Ink”, una session IPA.

La numero due del progetto si chiama “Deep Ruis” ed è inserita nella categoria delle American speciality lager, ovvero una birra a bassa fermentazione che però è “profumata” con l’utilizzo di luppoli americani che le donano sentori agrumati e tropicali.

Un’altra particolarità della Deep Ruis è la presenza del malto di ben quattro diversi cereali: oltre al consueto orzo e al classico frumento ci sono infatti anche l’avena e la segale. Questi ultimi due cereali rendono la birra più “morbida” e “setosa” oltre che lievemente speziata.

Birra OV – il marchio “commerciale” dell’Orso Verde – intende in questo modo rivisitare un vecchio cavallo di battaglia del birrificio, la “Ruis”, una birra estiva e rinfrescante che aveva appunto nei quattro cereali il proprio tratto distintivo. La “Deep Ruis” ha un tenore alcolico del 5%, è prodotta in quantità limitata (e confezionata in lattine e fusti) e mantiene quelle caratteristiche di freschezza ideali per accompagnare l’estate.

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