Chi sarà il “Birraio dell’anno 2015”? La domanda inizia a farsi pressante perché all’orizzonte c’è uno dei premi più importanti nel settore della birra artigianale italiana. L’elezione organizzata dal network specializzato “Fermento Birra” vivrà il proprio momento clou sabato 16 gennaio a Firenze, quando avverrà la proclamazione del vincitore al teatro Obihall.
In vista dell’appuntamento del mese prossimo nel frattempo, l’organizzazione ha diffuso due liste che racchiudono tutti i nomi dei papabili al titolo. Nella prima ci sono i 20 nomi tra i quali sarà scelto il nuovo birraio dell’anno, nella seconda invece – ed è la prima volta – ci sono i cinque candidati a una nuova sezione del premio, quella per il miglior birraio emergente.
Guardando all’evento dalla provincia di Varese non possiamo che constatare una cosa: il nostro territorio resta rappresentato da un unico nome, quello di Luigi “Schigi” D’Amelio (nella foto) che ancora una volta è in corsa per il titolo principale. Il birraio di Extraomnes (Marnate) potrebbe entrare ancora una volta nella cinquina di finalisti e cercare di bissare il primo premio conquistato nel 2013. Cogliere la seconda vittoria però è un’impresa mai riuscita a nessuno in sei edizioni: oltre a Schigi però tra i 20 candidati ci sono sia il campione uscente Simone Dal Cortivo (Birrone), sia i vari Nicola Perra (Barley), Valter Loverier (Loverbeer), Gino Perissutti (Foglie d’Erba) e Riccardo Franzosi (Montegioco).
Il resto del lotto di papabili è di livello assoluto: tra i lombardi ci sono Agostino Arioli del Birrificio Italiano, Emanuele Longo del Lariano, Fabio Rocca del Lambrate, Lorenzo Guarino di Rurale, Pietro Di Pilato (nella foto) di Brewfist e Pietro Fontana di Carrobbiolo. Aggiungendo Schigi siamo a ben sette candidati sui venti totali, segno che in Lombardia il comparto artigianale continua a viaggiare su alti livelli di qualità. Oltre a questi, nella lista dei 20 ci sono anche Alessio Selvaggio (Croce di Malto), Bruno Carilli (Toccalmatto), Donato Di Palma (Birranova), Francesco Mancini (B. del Forte), Giovanni Campari (Ducato), Jurji Ferri (Almond ’22), Leonardo Di Vincenzo (B. del Borgo) e Marcello Ceresa (Retorto). Il regolamento del concorso, per il quale prevede che i birrai devono aver lavorato per il rispettivo marchio durante l’intero anno solare, esclude in automatico alcuni nomi di alto livello che hanno cambiato “casacca” nel corso degli ultimi 12 mesi.
Tra gli emergenti, e cioé i birrai che sono attivi da meno di due anni, c’è un’altra candidatura lombarda, quella di Paolo Algeri e Gioia Ravasio di Hop Skin (Curno) oltre ad Andrea Dell’Olmo (Vento Forte), Josif Vezzoli (Elvo), Matteo Pomposini e Cecilia Scisciani (MC 77) e Stefano Di Stefano (Argo).
A decidere le sorti dei premi, una giuria di qualità decisamente ampia, con una novantina di esperti chiamati da tutta Italia a dare i propri voti. A proclamare il vincitore sarà infine chiamato il “numero uno” per antonomasia, e cioé Lorenzo “Kuaska” Dabove: alla sua voce il compito di chiamare sul palco il nuovo “pallone d’oro” della birra artigianale italiana.
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