Una promessa va mantenuta, anche a mesi di distanza. Lo scorso 10 agosto avevamo pubblicato un antipasto di un articolo che poi non era più uscito, ovvero la descrizione di una birra (la Hayburner di Big Ditch) incontrata durante la vacanza di quest’estate negli USA. Un tour familiare (e quindi NON da beer hunter) in cui abbiamo comunque potuto acquistare e degustare alcune birre prodotte tra Pennsylvania e New York (Stato): dopo aver preso diligentemente gli appunti e scattato le foto però, non abbiamo dato seguito ai buoni propositi di racconto.

Proviamo a recuperare ora, affidandoci ai nostri bigliettini chiusi in un cassetto, affidando a questo articolo le recensioni “americane”, che vanno prese per quello che sono: non è un trattato sullo stato del panorama brassicolo statunitense ma solo il racconto di quel che il destino ci ha fatto incontrare. Le birre sono state principalmente acquistate in due punti della Grande Distribuzione: i Wegmans di Corning e di Williamsport.

Supermercati piuttosto grandi dove le birre artigianali ospitano intere corsie, in vetrine refrigerate. In ogni reparto è a disposizione almeno un addetto che consiglia le birre, le descrive e le confeziona a seconda delle richieste. Già che ci siamo, a Williamsport le lattine (che sono la stragrande maggioranza) mi sono state offerte da una accogliente signora sulla settantina, felice che un pullman di turisti italiani si fosse spinto fino a lì. Ma passiamo a raccontare le birre.

NEW TRAIL SUMMER ALE – Cominciamo da una di quelle  bevute letteralmente sul posto, la summer ale del birrificio New Trail che ha sede proprio a Williamsport e che è stato fondato di recente (2018) da un birraio di origini italiane, Mike La Rosa. La “Summer Ale” rispetta i canoni dello stile: leggera (4,8%), dorata e piuttosto limpida, ha una schiuma bianca fine. Al naso non regala grandi sensazioni: agrumata, fresca, una nota tropicale (mango) ma piuttosto esile nei profumi. Meglio in bocca: la bevuta è scorrevole, le note di cereali sono più evidenti, i sentori ricordano il miele d’acacia mentre c’è una nota erbacea leggera ma piacevole. Al termine arriva una chiusura leggermente amara, gradevole, che fa concludere bene la sorsata.

TROEGS TRAIL DAY – Orgogliosamente indipendenti, i fratelli Trogner sono tra i produttori artigianali più in vista della Pennsylvania tanto che la loro “Perpetual IPA” è accreditata di essere la più venduta nello Stato di questa tipologia. Noi però ci siamo imbattuti nella “Trail Day”, birra (alcol al 5,0%) prodotta una tantum che appartiene alla famiglia delle dry-hopped pilsener e per la cui produzione sono utilizzate materie prime di ispirazione tedesca e centroeuropea. Nel bicchiere la “Trail Day” è limpida, di color giallo pallido, sovrastata da una schiuma bianca, morbida, persistente e di media finezza. Al naso spiccano note erbacee delicate e un più marcato sentore di cereale che si ritrova in bocca (pane fresco) dove è predominante fino a quando arriva una nota amara e rinfrescante a chiudere la bevuta. Nel complesso, ci ha convinto in pieno e tra l’altro parte del ricavato va a sostenere la zona protetta della Kittatinny Ridge sui monti Appalachi, tra la Pennsylvania e il New Jersey.

NEW TRAIL BROKEN HEELS – Torniamo dal nostro amico Mike La Rosa per la seconda birra della sua collezione, una hazy IPA che rispetta i canoni della tipologia. La “Tacchi rotti” ha una schiuma bianca piuttosto grossolana, morbida e di media persistenza, è giustamente torbida (hazy…) e di color giallo pallido (ma non così tanto come la Trail Day di cui sopra). Al naso regala una forte presenza di agrumi (pompelmo), frutti a polpa gialla, sentori tropicali; in bocca appare scorrevole, ripropone le note tropicali ed è lievemente aspra. Il taglio amaro è comunque leggero, non invadente. L’alcol si attesta al 7,0% ma è ben nascosto: come la cugina Summer Ale conferma la buona qualità media di New Trail.

RUSTY RAIL BREWING FOOL’S GOLD – Ed eccoci alla pazzia. Ho acquistato la Fool’s Gold (che di base è una hefeweizen) per assaggiare la rappresentante di un genere particolare, quello delle birre aromatizzate con gli ingredienti più strani. In questo caso il burro d’arachidi, e già da questo capirete l’estremismo di cui stiamo parlando. Un prodotto che è stato divertente da bere (la birra ci appassiona anche per la sua incredibile versatilità) ma che è decisamente stucchevole. Le arachidi al naso si sentono eccome accompagnate da note che chiameremmo “legnose”; i profumi più tipici della birra sono in sottofondo e ricordano dolci e miele. In bocco il burro di arachidi è ancora preponderante e la bevuta è quasi salata: la Fool’s Gold è effettivamente dorata, con una schiuma bianca poco persistente ed è piuttosto frizzante. L’alcol si sente poco nonostante sia presente in forze (8,0%), l’amaro è ridotto ai minimi termini.

SOUTHERN TIER 2X HAZE – Gli appunti sulla 2X Haze purtroppo sono andati perduti e quindi andiamo a memoria nel descrivere la birra nata a Lakewood, nello Stato di New York, in un birrificio di grandi dimensioni che conta anche su numerosi flagship pub, pur rimanendo nell’alveo artigianale (fondato nel 2002, tra l’altro). Andando a memoria, parliamo di un’altra hazy double IPA ben fatta, alcolica (8,2%), agrumata con note tropicali. Se l’avete assaggiata (ovvio: vale anche per tutte le altre), scriveteci il vostro ricordo. Nella gallery sottostante oltre alle birre di cui parliamo nell’articolo c’è anche la Big Ditch Hayburner di cui abbiamo già scritto! See You later and thank You so much!

 

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