Nel centro di Varese non c’è più alcun locale che propone esclusivamente birra artigianale. L’ultima insegna – non è che prima ci fosse la ressa… – a essere spenta è quella della tap room di Birra OV, ovvero dell’Orso Verde, che da qualche anno era aperta in via San Martino, quasi allo sbocco in piazza Cacciatori delle Alpi. Uno spazio non certo grande ma che permetteva agli appassionati di gustare le specialità create dalla brewery di Busto Arsizio, il marchio con la storia più solida tra i birrifici della nostra provincia.

L’annuncio è arrivato dai social (nel weekend del 17-18 giugno ci sarà lo svuotafusti: tutte le birre medie a 4,50 €) e, chiaramente, non va letto come un disimpegno da parte di OV, azienda che ha investito in maniera notevole nell’ultimo periodo con l’allestimento della nuova e grande sede nell’ex stabilimento della Coca Cola a Busto (di cui vi abbiamo parlato QUI in modo approfondito).

Proprio la scelta di concentrarsi sulla nuova sede, all’interno della quale è prevista l’apertura di una vera e propria tap room (attualmente è presente lo spaccio ma senza mescita), ha spostato l’attenzione di OV verso Busto e ciò ha comportato lo stop al locale di Varese, dopo che anche quello di Milano aveva chiuso i battenti. Ovviamente quel che fa l’Orso è assolutamente legittimo e normale; meno normale è invece che nella Città Giardino non esistono più (avvisateci se non è così) luoghi interamente votati alla birra craft.

Quasi un controsenso per una località dove appena due settimane fa è andato in scena un festival, il VBF, con migliaia di partecipanti; dove ha sede un birrificio appena premiato in maniera consistente nel maggior concorso nazionale; dove di birra artigianale si iniziò a parlare quasi vent’anni fa con il primo negozio specializzato (aperto da Aldo Scutteri in via Carcano); dove si è al centro di una provincia ricca di birrifici anche di grande valore.
Naturalmente la birra artigianale non scompare del tutto, perché sono diversi i locali situati nelle vie e nelle piazzette della zona pedonale che hanno in carta diverse referenze craft provenienti un po’ da tutta Italia. Resta però il fatto che non esista più un posto – che sia un pub, una tap room, un beershop… – totalmente dedicato: la speranza è che qualcuno del settore si accorga del “buco” che si è creato e corra a tapparlo al più presto.

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