Cannstatter_Volksfest_LogoDopo lunghissima militanza all’Oktoberfest di Monaco di Baviera (dal 1997 in avanti ho bigiato solo tre edizioni), per la prima volta quest’anno ho “testato” insieme al mio gruppo di amici la Cannstatter Volksfest di Stoccarda, altra grande kermesse birraria e popolare tedesca che da qualche edizione ha iniziato a richiamare anche l’attenzione degli appassionati italiani. Ecco quindi qual è stata la mia esperienza nel capoluogo del Baden-Wurrtemberg: lungi da me l’intenzione di dare un giudizio globale o una comparazione tra Monaco e Stoccarda ma, se vi fidate, le mie impressioni sono le seguenti.

ALLA FESTA – Abbiamo raggiunto la Cannstatter Volksfest per una breve visita il sabato pomeriggio e poi siamo tornati per la “giornata intera” domenica. ST_01Rispetto a Monaco, come dicono in molti, l’atmosfera è relativamente più tranquilla in ogni momento della giornata: si può arrivare a un orario più normale (anzi, domenica alle 10,30 molti stand esterni di cibo e souvenir erano ancora chiusi) e anche all’uscita, alla sera, è tutto più semplice. L’unico problema lo abbiamo trovato sabato pomeriggio quando i tendoni sono stati fatti svuotare per le pulizie: situazione abbastanza assurda e pericolosa, con migliaia di persone incanalate nei viali in contemporanea. È stato il momento peggiore.
Giungendo, o lasciando, la festa non si vive quello stato di assedio che c’è a Monaco, dove il Wiesn e i suoi dintorni brulicano letteralmente di centinaia di migliaia di persone; il fatto che il Wasen – l’area della festa – si trovi lontano dal centro cittadino (è invece accanto allo stadio) probabilmente aiuta anche in questo senso.

NEL TENDONE – All’interno delle tende l’atmosfera è molto simile a quella che si respira nelle Zelte di Monaco. In peggio c’è la ST_02possibilità di fumare, mentre in Baviera il divieto al tabacco vige da anni; l’altro problema riguarda il weekend perché bisogna prenotare il proprio posto (vengono distribuiti braccialetti appositi) altrimenti c’è il concreto rischio di non poter entrare, almeno dal tardo pomeriggio in avanti. A Stoccarda però l’impressione è di maggiore vivibilità anche all’interno dei tendoni: la security è discreta e in genere è chiamata all’intervento molto meno che in Baviera, i camerieri sono meno pressanti (a Monaco chi non consuma è invitato a farlo, anche se in precedenza ha mangiato e bevuto in abbondanza) e gli stranieri sono in misura molto molto minore, segno di una festa più locale, seppur molto grande. Simile, nei modi e nei contenuti, l’offerta musicale: sono stato sabato alla Fürstenberg Festzelt e – soprattutto – domenica alla Hofbräu Festzelt in cui il re incontrastato è Hoffnar Luigi (nella foto), al secolo Graziano Luigi D’Arcangelo: fu lui a ingaggiare per il 2013 i “nostri” McChicken per un breve concerto a tinte tricolori.

BERE E MANGIARE ALLA FESTA – Nei boccali vengono servite birre in stile marzen prodotte da quattro birrifici cittadini: Stuttgarter Hofbrau, Fürstenberg, Schwaben Brau e Dinkel Acker. ST_03Sinceramente, preferisco le birre dei cugini bavaresi, e lo dico dopo aver provato anche un pils e una (buona questa) weizen in un locale del centro. Oltre al classico mass da litro c’è la possibilità di farsi servire anche calici da mezzo litro (ovviamente, non li abbiamo richiesti…) ma pure radler, birre analcoliche (orrore!), acqua e bibite. Alcuni tendoni inoltre hanno un vero e proprio bancone bar dove si può sostare e ordinare vini, spumanti e alcolici di altro tipo (visti anche il nostro “Amaretto” o l’amaro Ramazzotti). Il litro di birra è un po’ meno caro di Monaco (9,20 / 9,40 euro contro gli ormai 10 euro tondi dell’Oktoberfest) mentre il cibo servito all’intero ricalca la stessa tendenza ma resta abbastanza caro. Alla carta, le specialità che ti aspetteresti in Germania (stinchi, taglieri, vari tipi di wurstel, patate di vario tipo) ma anche insospettabili e ottimi ravioloni di cui non conosco il nome.

IN CITTA’ – Qui non c’è partita con Monaco, che è anche ben più grande e popolosa: se in Baviera l’Oktoberfest di fatto continua nel centro – vuoi per la massa di turisti che richiama, vuoi per il folklore ostentato dagli abitanti del posto, vuoi per le attrattive organizzate da ristoranti, locali, negozi, centri commerciali – a Stoccarda i segni della festa rimangono piuttosto confinati al Wasen. Anche il centro cittadino, pur non brutto, dal punto di vista della suggestione è ben lontano a mio parere da quello della capitale bavarese. Il che non vuol dire che una visita sia sconsigliata, tutt’altro: alternare Stoccarda a Monaco può essere una validissima scelta per chi ama i grandi festival popolari tedeschi.

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