Intorno a Capodanno Stefano Barone – il responsabile del birrificio The Wall di Venegono Inferiore – tracciava su Malto Gradimento un bilancio provvisorio della scelta fatta dalla sua azienda. Quella cioè di entrare con forza nel mondo della grande distribuzione organizzata (GDO) grazie a un accordo con il gruppo Crai: una decisione importante perché questo canale è da sempre fonte di profonde discussioni tra i produttori e gli appassionati della birra artigianale.

The Wall ha trovato terreno fertile sugli scaffali della GDO, perché in questi giorni ha esordito con una nuova linea di cinque birre originali, disponibili sia nei punti vendita di Tigros (per chi ci legge da lontano: la catena originaria – e ben radicata – del Varesotto) sia in quelli di Carrefour e di Iper. La gamma è fatta di cinque tipologie relativamente basiche: ci sono una pils (Clash), una bock (Pimp), una doppelbock (Kunz), una weisse (Smack) e l’immancabile IPA (Boom).

«La collaborazione con Crai è stata interessante e prosegue – spiega di nuovo Stefano Barone – ma in quel caso abbiamo realizzato una serie di birre con un’etichetta privata. In questa nuova esperienza invece la decisione è stata quella di uscire con il marchio “The Wall” e con una linea differente rispetto a quella destinata al consumo nei pub e nei luoghi più tradizionali per la birra artigianale. Sono ricette nuove, confezionate in bottiglia e non in lattina, senza alcun tipo di esclusiva, tanto che già tre catene hanno scelto di metterle in vendita. Tigros per la provincia di Varese, Carrefour e Iper nei punti vendita della Lombardia».

A spingere The Wall verso la GDO è stato anche l’incoraggiamento da parte di Unionbirrai, la più importante associazione di categoria per la birra artigianale. «Siamo stati a una fiera di settore a Bologna (Marca ndr) proprio grazie all’attività di Unionbirrai e anche quello è servito. Inoltre, nel frattempo, la IPA che produciamo per Crai e che per inciso è la più venduta tra quelle birre, ha vinto un premio dedicato proprio alle referenze a marchio, il “PLMA’s 2022 International Salute to Excellence Awards” ad Amsterdam. Tutte situazioni che ci hanno ulteriormente spinto a proseguire su questo versante».

Barone, che ufficialmente non ha fatto previsioni su come continuerà questa esperienza, spiega: «Lavorare con la GDO non è semplice ma io credo offra ancora tante opportunità al nostro mondo. I responsabili delle varie catene sono stati giustamente molto attenti prima di darci l’incarico: hanno visitato il birrificio, valutato la nostra capacità di garantire continuità negli approvvigionamenti, concordato il prezzo, effettuato degustazioni private e via dicendo. Cambia il modo di lavorare, in un certo senso, ma i quantitativi sono interessanti; inoltre l’esperienza in Crai ci dice che anche il consumo è piuttosto costante, con un prevedibile aumento nei mesi caldi ma anche con una tenuta in quelli freddi».

Barone però sottolinea come non venga mai meno l’attenzione verso la parte più tradizionale della produzione di The Wall, quella destinata ai locali del settore craft e ai clienti più consolidati. «Anzi, la vivacità è quella di sempre: stiamo per lanciare una nuova birra, la “Triangolo”, che si chiama così perché è una collaborazione tra noi, Due Tocchi ed Herba Monstrum. Insomma, non ci fermiamo neppure su quel versante».

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