È nata da pochi mesi, si è presentata al grande pubblico al Varese Beer Festival ma ha già in serbo un passo di crescita importante. La beer firm Turaco Brewing, fondata a Busto Arsizio da Gabriele Pace è in procinto di aprire la propria tap room che andrà – finalmente – a incrementare il numero di locali interamente dedicati alla birra artigianale nel Varesotto.

La località della sede non è ancora nota – Turaco promette di rivelarla a breve attraverso i propri canali social – ma in questo momento è più importante il messaggio lanciato da Gabriele: quello di volere diventare una realtà sempre più consolidata con un punto vendita che faccia da “bandiera” e da luogo dedicato alla cultura della birra craft. Con – lo vediamo sotto – una certa attenzione anche al lato gastronomico e al territorio, fin da subito un argomento caro a Pace (che in passato fu tra i fondatori di Slow Food Valle Olona).

«Penso che la tap room sia la normale evoluzione del progetto Turaco – spiega Gabriele Pace – Ho iniziato con la produzione di birre che abbiano un legame con il mio vissuto, con il mio presente ma anche con quello che mi piacerebbe ci fosse nel futuro. Questa nuova avventura è una idea che parte da lontano, che sostiene i messaggi veicolati dalle nostre birre e che è condivisa con il mio migliore amico. Entrambi concordiamo che per far passare un messaggio nel modo più diretto è necessario incontrare la gente di persona e quindi la tap room è anche un modo per raccontare le nostre idee e quello che abbiamo sperimentato in giro per il mondo».

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Il taccuino – Un turaco in copertina
Il libroA Dictionary of the Turacos (in inglese)

La scelta “casalinga” però è netta: «La provincia di Varese è un posto in cui tornare sempre, quello che chiami casa, un ritorno alle origini. In questo progetto partiamo da tre tematiche: la convivialità, la socialità e la consapevolezza. Convivialità perché dobbiamo gioire dello stare insieme, anche con persone che non conosciamo; socialità perché in tap room racconteremo storie e creeremo uno spazio di aggregazione, consapevolezza perché è necessario capire cosa si sta bevendo e mangiando, cosa c’è dietro alla birra, al salume, alla verdura che consumiamo».

L’accenno che abbiamo fatto al cibo non è secondario: per ora la tap room di Turaco proporrà una tavola fredda (non si esclude una evoluzione più strutturata in futuro) e a sovraintendere alle scelte ci sarà Fabio Brancaglion («L’amico che c’è sempre stato e una delle persone più competenti che io conosca in cucina» lo definisce Pace), chef che lavora in un ristorante insignito di due Stelle Michelin in Germania. Nel menu anche una limitata scelta di vini naturali lombardi e pochissimi cocktail per soddisfare le richieste di chi ama questo genere di bevande.

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