Dopo un periodo un po’ di stanca a livello di novità birrarie, è finalmente tempo di tornare a parlare di birre in uscita anche da parte dei produttori del Varesotto. Tra chi si è distinto nelle ultime settimane per vivacità c’è senza dubbio “50&50” che, tra l’altro, è stato tra gli ospiti stranieri del Brassigaume, l’importante festival belga che si è svolto a Marbehan, nel sud della Vallonia.

Elia Pina e Alberto Cataldo, i due soci di 50&50, hanno infatti rilasciato due birre di stili ancora inesplorati da parte loro: una scotch ale e una festbier. A queste vanno aggiunte una nuova collaborazione che si inserisce nella collana di birre one-shot per festeggiare i dieci anni di attività e una fresh hop dall’uscita ormai imminente.

MCBLACK – «Ci siamo lanciati a sperimentare qualcosa di nuovo, magari anche con stili che oggi sono meno di moda perché ci piace cambiare e magari anche contribuire a variare un po’ i trend del mercato – spiega Alberto Cataldo – e in questo filone abbiamo inserito la McBlack, una scotch ale abbastanza classica mantenendo però quella secchezza finale di bevuta che è un po’ la caratteristica del birrificio». La McBlack è scura, colore tonaca di frate, che presenta profumi e sapori di frutta secca, caffè e un po’ di caramello. In produzione è stata utilizzata anche una percentuale di malto d’orzo torbato che dà una leggera nota nel finale. «Una birra che ci rende molto entusiasti – spiega Alberto – nonostante non rientri in quegli stili che generalmente noi beviamo o andiamo a cercare. E che resta scorrevole nonostante gli 8 gradi grazie appunto alla secchezza finale».

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HUGO STIGLITZ – Con l’ennesimo riferimento a Quentin Tarantino (Hugo Stiglitz è un personaggio di “Bastardi senza gloria”: il nome è un omaggio di Tarantino all’attore messicano), “50&50” celebra anche l’Oktoberfest con una birra che, per l’appunto, ricalca lo stile utilizzato per la grande kermesse bavarese. La Hugo Stiglitz è infatti una festbier dal colore ambrato chiaro con un tenore alcolico del 6%, semplice e bevibile ma con una punta originale: l’uso in dry hop di una parte di luppolo Tettnag in fiore (lo stesso che sarà poi nella fresh hop del produttore varesino). Per il resto si tratta di una tipica birra maltata, con sentori di cereali, che ricorda quelle bevute al Wiesn di Monaco.

CON BONDAI – È dedicata al luppolo Mosaic la collaborazione realizzata con il birrificio Bondai di Sutrio, in provincia di Udine: la birra si chiama appunto Mosaic³ (Mosaic al cubo) perché questo luppolo è stato utilizzato in tutte le sue forme possibili per brassare. Quindi il pellet T-90, il Cryo e alcuni olii provenienti sempre dallo stesso luppolo che arricchiscono ulteriormente il profilo aromatico e organolettico del prodotto. L’alcol è sul 6,5% mentre l’amaro è comunque piuttosto bilanciato e lontano dall’essere estremo.

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