Umbria, Abruzzo e Sicilia sugli scudi nella seconda edizione dell’IGA Beer Challenge, il concorso internazionale dedicato alle Italian Grape Ale, l’unico stile brassicolo originario del nostro Paese riconosciuto (non senza contrasti) a livello internazionale.

La premiazione, organizzata all’interno di SIMEI, la fiera milanese dell’imbottigliamento ospitata nei padiglioni di Rho-Fiera, ha visto tre protagonisti su tutti, capaci di confermare e, anzi, di migliorare, risultati e piazzamenti del 2021. Parliamo degli umbri di Birra dell’Eremo, degli abruzzesi di Opperbacco e dei siciliani di Alveria: su 12 posizioni del podio (quattro le categorie in cui è suddiviso il concorso) ne hanno “occupate” ben nove senza contare menzioni e premi speciali.

E a proposito di premi speciali, per il secondo anno consecutivo quello assoluto di “miglior IGA” è andato al Birrificio Alveria: l’azienda siracusana aveva trionfato nel 2021 con la “Regola Zero” e si è ripetuta questa volta con la “Regola Aurea” giudicata la numero uno tra le oltre 100 birre iscritte alla rassegna. A giudicarle una giuria di 18 esperti italiani e stranieri coordinati dalla presidente Alessandra Agrestini.

La “Aurea” si è imposta nella categoria delle IGA non acide a bassa gradazione mentre la consorella “Zero” è ottenuto il terzo posto tra le acide ad alta gradazione, una classe nella quale si è imposta la “Tèra Sour” del Podere La Berta, azienda che opera tra Emilia Romagna e Toscana (quando dicevamo del Centro Italia: qui è anche “unificato”!). Prova di forza invece per gli altri due grandi nomi che abbiamo citato in apertura: Birra dell’Eremo e Opperbacco hanno monopolizzato il podio rispettivamente nella categoria non acide ad alta gradazione (oro alla “Monogram”) e in quella delle IGA acide a bassa gradazione (oro alla “Nature Terra 2019”). L’altro riconoscimento al di fuori delle categorie, quello per la “miglior espressione di un vitigno” non ha fatto altro che confermare il grande impatto del Centro Italia sul concorso: il premio è infatti andato a Chianti Brew Fighters con “La Rivolta 2020” (foto in alto) per la quale è stato usato mosto di sangiovese (30% del totale). Una birra complessa affinata prima in acciaio e poi in botte, un iter che è un paradigma della gran lavoro di ricerca e sperimentazione compiuto da molti dei birrai che si cimentano con le Italian Grape Ale.

Nel complesso questa seconda edizione ha visto un innalzamento della qualità delle birre iscritte come ha spiegato Alessandra Agrestini in una nota inviata ai presenti: «La qualità media degli assaggi è in grande crescita, ci sono vitigni ricercati e utilizzati con tecniche produttive innovative. Le sinergie con il mondo del vino sono sempre più efficaci e non si può che essere estremamente soddisfatti».

Andrea Camaschella, uno dei coordinatori, ha spiegato come il format potrebbe subire qualche modifica in futuro, specie per quanto riguarda la collocazione temporale. Il concorso in autunno avanzato penalizza le birre che stanno per uscire sul mercato in questo periodo e non si escludono novità in questo senso. L’interesse però è alto – ci torneremo nei prossimi giorni – come sottolineato da Andrea Turco di Cronache di Birra: «Quello delle IGA è uno stile importante per il made in Italy: i birrai stanno affinando i loro prodotti ma c’è anche tanto spazio di ricerca e di produzione davanti a noi. La IGA ha una dimensione sempre più importante e la mappatura messa in atto con questo progetto lo dimostra: nella sola Italia abbiamo recensito oltre 250 etichette e quasi 200 produttori».

Nei prossimi giorni sul canale Youtube di Malto Gradimento pubblicheremo una serie di interviste con i protagonisti realizzate da noi – per i canali dell’IGA Beer Challenge – al termine della premiazione. Intanto, ecco tutte le birre premiate a Rho-Fiera.

Cat. 1 – Italian Grape Ale non acide, bassa gradazione alcolica (sino a 7%).
1. Prima classificata: Regola Aurea di Alveria (Sicilia).
2. Seconda classificata: Vineyard di Birra Gaia (Lombardia).
3. Terza classificata: La Baronz 2022 di An.Gi.Bi. (Sicilia).
• Menzione d’onore: Inevitabile di Sei Terre / Birrificio Lyon (Veneto).
• Menzione d’onore: IGA di Birrificio Quattro Venti (Abruzzo).

 

Cat. 2 – Italian Grape Ale non acide, alta gradazione alcolica (superiore al 7%).
1. Prima classificata: Monogram di Birra dell’Eremo (Umbria).
2. Seconda classificata: Selva di Birra dell’Eremo (Umbria).
3. Terza classificata: Genesi di Birra dell’Eremo (Umbria).
• Menzione d’onore: Naviga di Birra Le Corti di Porana (Lombardia).

 

Cat. 3 – Italian Grape Ale acide, bassa gradazione alcolica (sino al 7%).
1. Prima classificata: Nature Terra 2019 di Microbirrificio Opperbacco (Abruzzo).
2. Seconda classificata: Nature Terra Cataldi Madonna 2021 di Microbirrificio Opperbacco (Abruzzo).
3. Terza classificata: Nature Terra Cuvée di Microbirrificio Opperbacco (Abruzzo).

 

Cat. 4 – Italian Grape Ale acide, alta gradazione alcolica (superiore al 7%).
1. Prima classificata: Tèra Sour di Podere La Berta (Emilia-Romagna).
2. Seconda classificata: Selva Sour di Birra dell’Eremo (Umbria).
3. Terza classificata: Regola Zero di Alveria (Sicilia).
• Menzione d’onore: Nature Terra Passito 2020 di Microbirrifcio Opperbacco (Abruzzo).

Premio “Vinibuoni d’Italia e Rastal” per la migliore espressione di un vitigno
• La Rivolta 2020 di Chianti Brew Fighters (Toscana)
Premio “Easybräu-Velo – Best Italian Grape Ale”
• Regola Aurea di Alveria (Sicilia)

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