Una birra artigianale, anzi due, confezionati in lattine meravigliose, con una indicazione più “local” che mai e con la finalità di sostenere il territorio circostante. È quel che avviene nella parte più alta della provincia di Varese, quella che sta a ridosso del confine con la Svizzera ed è immersa in una natura rigogliosa che va dai boschi, ai colli, dal lago alla montagna. La Val Veddasca.

Nelle ultime settimane chi ha frequentato il festival musicale Veddasca Sound ma anche altre iniziative organizzate dalla Pro Loco di Maccagno Lago Maggiore ha potuto gustare due birre in stile tedesco, una helles e una bock, che sono le prime a fregiarsi del marchio “Veddasca Beer”.

L’iniziativa è stata della stessa Pro Loco, ed è inserita in un più ampio progetto pensato per vivacizzare il territorio montano e per attrarre i giovani, come ci racconta il presidente Michele Todisco: «Grazie alla collaborazione con la Fondazione Comunitaria del Varesotto, abbiamo dato vita a un ampio piano che comprende l’organizzazione di eventi, il sostegno all’agricoltura biologica e altre iniziative. I prodotti locali sono una parte rilevante di questo progetto e così abbiamo pensato anche a una birra artigianale da diffondere durante le nostre feste».

Le due birre sono state rilasciate in lattina e sono dedicate a due animali selvatici: la helles (quindi una birra chiara da 4,8%) si chiama “Chamoix”, camoscio, mentre la bock (ambrata, 6,8%) è la “Lynx”, lince. La produzione è affidata a The Wall, il birrificio artigianale che ha sede a Venegono Inferiore.

«Il primo lotto che è stato prodotto è stata una sorta di “lancio” – spiega ancora Todisco – e il riscontro è stato positivo, con diverse persone entusiaste della novità. Le birre hanno allietato le nostre sei feste d’estate compreso il Veddasca Sound e saranno ancora disponibili durante la “Festa del Boscaiolo” del 17 settembre in Forcora. Però l’idea non si ferma con questo lotto: intendiamo proseguire su questa strada e, anzi, stiamo pensando alla possibilità di una ricetta nuova, che prevede l’utilizzo del miele prodotto in Val Veddasca. Il “castiglio”, ovvero un miele misto di castagno e tiglio. Una attività che va proprio nella direzione di sostenere la produzione locale perché crediamo che il territorio sia adatto per ospitare aziende agricole e simili».

Todisco fa notare che in Val Veddasca cresce il luppolo, seppure selvatico, e storicamente era anche una zona di coltivazione dell’orzo. «E chissà se qualcuno, un giorno, vorrà replicare qualche esperimento in questo senso magari un imprenditore interessato a impiantare un birrificio in valle: sarebbe meraviglioso».

Segui la pagina di MALTO GRADIMENTO su Facebook 
Segui il profilo di MALTO GRADIMENTO su Instagram
Iscriviti al canale di MALTO GRADIMENTO su Telegram