Restare indipendenti con l’aiuto dei propri clienti, chiedendo loro un aiuto e ripagandoli con birre di alta qualità. Il Barley House di Gallarate è uno dei più vivaci punti di riferimento per il movimento della birra artigianale in provincia di Varese; lo abbiamo già detto in più occasioni (l’ultima, in ordine di tempo, è la creazione della birra cittadina, la Brusa Balùni) e lo confermiamo nel parlarvi della nuova iniziativa portata avanti dal piccolo ma curato locale di via San Giovanni Bosco.

Il Barley ha infatti lanciato nei giorni scorsi una originale campagna di crowdfunding, tesa a comperare un nuovo frigorifero. Un acquisto necessario per via del numero sempre maggiori di referenze trattato dal locale e – ovviamente – per la necessità di mantenere la catena del freddo che serve a preservare al meglio le birre, in particolare le tipologie molto luppolate che, come noto, vengono danneggiate fortemente, a livello organolettico, se la temperatura di stoccaggio è troppo alta.

Ora, per una realtà come il Barley House ottenere un frigorifero in comodato d’uso è facilissimo attraverso i distributori all’ingrosso. Così facendo però il locale sarebbe vincolato nelle proprie scelte commerciali mentre, da sempre, i soci sono convinti nel voler mantenere la propria totale indipendenza (anche dai marchi del mondo craft e non solo da quello industriale). Così, sul negozio on-line della birreria, è stata lanciata la possibilità di sostenere l’acquisto del frigorifero con un contributo di 30 euro, a fronte del quale si è ricompensati con una confezione da 6 birre artigianali in lattina consegnate direttamente a casa.

Una mossa decisamente riuscita e che ha dato i suoi frutti: «L’adesione è stata importante: abbiamo ricevuto oltre 30 contributi con i quali siamo riusciti a coprire i costi per l’acquisto del frigo – racconta Simone Castiglione – Siamo molto contenti perché significa che abbiamo colto nel segno e che molte persone hanno capito e sostenuto la nostra scelta di indipendenza. Tra l’altro, accanto a diversi clienti storici, sono intervenuti altri che non avevano mai utilizzato il nostro shop o che non rientrano nel “giro” di chi abitualmente frequenta il Barley. Il crowdfunding alla fine ci è servito per allargare ulteriormente la nostra clientela e non possiamo che essere soddisfatti».

Una iniziativa del genere, conclusa con successo, è interessante in un momento di estrema difficoltà per l’intero settore. «Continuiamo a lavorare con l’asporto e la consegna a domicilio – conclude Simone – anche se rispetto al lockdown di un anno fa i volumi di vendita sono decisamente calati. Non ci resta che tenere duro fino a quando le cose miglioreranno e ingegnarci per offrire servizi che piacciano alla gente come quello dei fustini da 3 litri che hanno avuto un buon successo nella settimana di Pasqua e ci hanno aiutato a limitare le perdite. Ora, a frigo installato, procederemo con le consegne delle confezioni a chi ha aderito alla raccolta fondi, poi penseremo a qualche altra novità». Uno spirito, quello dei Barleypeople, che va preso ad esempio in un periodo assai complicato.

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