Quando si porta a termine un lavoro, è sempre una soddisfazione. Quando il lavoro è enorme, anche la soddisfazione va di pari passo e quindi la “chiusura delle operazioni” va festeggiata a dovere. È quanto ha fatto l’Orso Verde, o meglio Birra OV, nella serata di giovedì 24 novembre: una festa per tagliare ufficialmente il nastro della nuova e grande sede di via Magenta a Busto Arsizio.

Dello spazio e dell’impianto vi avevamo già parlato a lungo in QUESTO reportage realizzato nello scorso febbraio, perché la linea produttiva è stata attivata subito dopo il trasloco dalla storica sede di via Petrarca. In questi ultimi mesi però, lo staff di OV ha completato i lavori e mandato a regime la sala cottura e tutti gli altri reparti situati in quello che era lo storico stabilimento cittadino della Coca-Cola. Un luogo già votato alle bevande (seppure di tutt’altro genere) e in qualche modo restituito alla città dove è nato Orso Verde.

A proposito di nascita, è significativo che questa “nuova era” prenda il via proprio in occasione della maggiore età dell’azienda, nata nel 2004 per iniziativa di Cesare Gualdoni che tutt’ora è uno dei soci di riferimento e il volto più conosciuto di Birra OV. Non l’unico (anche se è tra chi possiede una delle quote maggiori), anzi: l’attuale compagine societaria conta ben 12 persone, tutte con un impegno ben preciso all’interno dello scacchiere brassicolo bustocco. Con Paolo Bennici – altro socio forte – rimasto a dirigere il comparto commerciale, il ruolo di direttore generale è ora di Christian Conti.

È toccato a lui l’onore del breve discorso di inaugurazione della nuova unità produttiva, davanti a una platea di addetti ai lavori del mondo della birra e della comunicazione (Malto Gradimento e Varesenews compresi, of course). «Il cambio di sede ci ha permesso di realizzare il sogno di consentire a un birrificio artigianale come il nostro di realizzare le quantità di birra richiesta dal mercato. Ma anche se aumentano gli spazi a disposizione e la quantità di litri prodotti, la qualità resterà la stessa di sempre».

Da sinistra: Christian Conti, Cesare Gualdoni, Andrea Rogora, Paolo Bennici e Diletta Anselmino

 

Con questo netto aumento di capacità produttiva e stoccaggio, Birra OV potrà ora avere sempre a disposizione tutte le referenze presenti nella propria gamma (18 fisse ma si arriva a 22 con le stagionali) e di conseguenza rifornire con costanza il mercato. L’azienda di Busto punta sempre molto sulla vendita diretta ai clienti ma si è anche strutturata con una serie di distributori per arrivare in quelle aree, soprattutto al Sud ma non solo, dove fino a oggi era scoperta.
All’interno dello spazio di via Magenta, inoltre, è stato rafforzato lo spaccio aziendale affiancato da una tap room con mescita dove è possibile degustare una buona parte della gamma dell’Orso (otto spine attive). Una aggiunta che la clientela locale ha già apprezzato, grazie anche alle aperture (sabato sino alle 20,30 per esempio) che incontrano le esigenze degli appassionati. La tap room non è luogo dove mangiare/cenare (ma si possono liberamente portare pietanze o ordinarle da fuori) bensì il punto in cui gustare birra artigianale di qualità, della tipologia prediletta.

I NUMERI

Vale la pena sottolineare una serie di dati forniti dall’azienda per inquadrare la portata di un “trasloco” per certi versi epocale con il quale Birra OV diventa il maggior birrificio artigianale – per spazi – della provincia di Varese.

1,6 milioni di euro – L’investimento per rilevare, dare nuova destinazione d’uso e creare uno spazio conviviale all’interno dello stabilimento (l’investimento complessivo supera, però, abbondantemente i 2 milioni).
2.000 metri quadrati – La superficie interna dello stabilimento cui si aggiungono 400 metri quadrati di tettoia esterna utilizzati per ragioni logistiche.
450mila litri – L’attuale capacità produttiva massima dell’impianto. Sarà portata a 600mila litri in futuro. La cantina di maturazione conta su 14 tank di diversi formati.
250 metri quadrati – La superficie delle due celle frigorifere utilizzate sia per lo stoccaggio di materie prime sia per il prodotto finito.
18 – Le birre costantemente prodotte da OV, alle quali si aggiungono saltuariamente le cosiddette one-shot o le stagionali come la natalizia.

Segui la pagina di MALTO GRADIMENTO su Facebook 
Segui il profilo di MALTO GRADIMENTO su Instagram
Iscriviti al canale di MALTO GRADIMENTO su Telegram