Dal giorno della sua fondazione – sono passati poco meno di 10 anni (QUI l’articolo) – lo Zimurgo di Jerago con Orago è sempre stato uno dei locali allo stesso tempo più caratteristici e più piccoli tra quelli che trattano la birra craft in provincia di Varese.
Quaranta metri quadrati (a essere generosi) dove si sono alternate diverse gestioni, tutte con una stella polare: l’attenzione e la passione per birra artigianale, per l’appunto. Birra esibita con orgoglio su una lavagna decorata con fantasia e pazienza (foto in alto) e servita a dovere dalla “rubinetteria” che sovrasta il bancone.
Una dimensione ridotta che, però, è destinata a essere un ricordo: lo Zimbu infatti nelle ultime settimane si è allargato, sia per quanto riguarda lo spazio sia dal punto di vista dell’offerta. Il tutto a causa di un matrimonio tra birra e vino. «Abbiamo rilevato la storica enoteca che aveva sede di fianco a noi (la “Bottiglieria di MaxMaura”), per cui fra qualche settimana inizieremo ad affiancare alla consueta offerta birraria anche la mescita del vino al calice e qualche tagliere di aperitivo» spiega a Malto Gradimento, Christian Colnago, attuale gestore in società con Matteo Forresu.
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La lavagna – Per copiare quella di Zimurgo
Il libro – Guida alle birre d’Italia 2025, Slow Food
In programma però c’è anche il potenziamento della cucina e l’attenzione al commercio vinicolo. Sul lato cucina la gestione sta lavorando per una proposta legata soprattutto ai panini, anche grazie all’ampliamento dei posti a sedere. Per il vino invece, in orari da negozio, ci sarà spazio sia per le bottiglie sia per lo sfuso. Dalle 17 il via al servizio di mescita, senza – ovviamente – dimenticare tutta l’area dedicata alla birra.
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