Tre podi per il Varesotto, due ori e un paio di argenti per i birrifici che operano nei pressi della nostra provincia. L’edizione 2024 di “Birra dell’Anno”, il concorso più noto e importante nel mondo della birra artigianale italiana, ha riservato come di consueto alcuni ottimi risultati per i produttori nostrani pur senza quell’acuto “da medaglia d’oro” registrato in altre circostanze.
I due birrifici protagonisti sono una piacevole conferma: si tratta infatti di 50&50 di Varese e di The Wall di Venegono Inferiore che negli ultimi anni hanno calcato più volte il podio allestito da Unionbirrai in quel di Rimini. A ospitare la cerimonia di premiazione è stato il Beer and Food Attraction nel primo dei tre giorni di fiera.
50&50 ARGENTO E BRONZO – Due le medaglie al collo di Elia Pina e Alberto Cataldo, le due metà di “50&50“. A Rimini il loro lavoro è stato premiato con due birre ben note ai lettori di Malto Gradimento. L’argento è arrivato nella “categoria 14” (birre chiare e ambrate ad alta fermentazione, di medio grado alcolico, luppolate, di ispirazione americana) con la “United”, la West Coast Ipa creata dal birrificio varesino nel corso del lockdown e dedicata a tutta la filiera brassicola. Il bronzo è invece andato alla “Effimera”, la tripel di casa “50&50” che ha una storia ormai molto lunga alle spalle e che si è piazzata terza nella “categoria 29” dedicata appunto a questo genere di prodotti. Sia la “United” sia la “Effimera” erano tra l’altro reduci dai podi ottenuti a fine novembre all’European Beer Star di Norimberga.
THE WALL: GARANZIA KAMALEON – Arriva invece dalla “categoria 34”, quella delle birre affumicate, il podio di The Wall: ancora una volta la medaglia a Venegono arriva grazie alla Kamaleon, la rauchbier che negli ultimi anni ha riservato numerose soddisfazioni allo staff diretto da Daniele Martinello. Come per le birre premiate di “50&50” infatti, anche la Kamaleon è reduce da una medaglia europea ottenuta a novembre al Brussels Beer Challenge (dove andò a podio anche nel 2019).
ORI PER SERRASTORTA E BALABIOTT – E proprio tra le affumicate è arrivata una medaglia d’oro per un birrificio che ha sede poco fuori dai confini varesotti: Serrastorta di Buscate. A “beffare” la Kamaleon è stata infatti la “Alba”, rauch creata da Marco Serazio che aveva fondato il birrificio per utilizzarlo in “conto terzi” ma che si è affermato anche con le proprie ricette in diverse occasioni.
L’altro oro che “lambisce” il Varesotto è quello ottenuto da Balabiott, il birrificio con sede a Domodossola che ha potuto festeggiare grazie alla sua “Rabelott”. Si tratta della English IPA del birrificio ossolano capace di imporsi nella “categoria 11 (terzo posto per un’altra piemontese a noi cara, la Hop Hop di Beer In).
ARGENTI A BORGO – Scendendo lungo l’entroterra del Lago Maggiore arriviamo infine a Borgomanero, sede di Birra 100Venti, la creatura di Oliviero Giberti. Il produttore piemontese ha ottenuto due medaglie d’argento a Rimini: la prima con la “American Bianchina”, la american wheat inserita nella “categoria 16”, la seconda con la “Vieni e Weiss” che – come dice il nome – è stata premiata nel comparto dedicato alle birre di frumento di ispirazione tedesca.
RITUAL LAB – Come di consueto, al termine di “Birra dell’Anno”, viene anche nominato da Unionbirrai il “Birrificio dell’Anno”, riconoscimento assegnato al produttore che ottiene i migliori piazzamenti con le proprie birre iscritte al concorso. Per la terza volta il premio è andato a Ritual Lab, il birrificio di Formello (Roma) condotto da Giovanni Faenza che impone la sua legge degli “anni pari” visto che in precedenza aveva vinto nel 2020 e nel 2022.
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