A poco più di ventiquattr’ore dalla chiusura dei battenti dell’area feste di via Vigevano, possiamo dare ai nostri lettori un primo giudizio – di parte e interessato, mica lo neghiamo – dell’edizione di esordio del Varese Beer Festival, evento al quale Malto Gradimento ha partecipato nelle vesti di “fiancheggiatore” degli organizzatori, e cioè della cooperativa Mondovisione.

E il giudizio, per quanto ci riguarda, è decisamente positivo: il VBF ha portato alle porte della Città Giardino migliaia di persone – oltre 3.000 quelli che hanno acquistato uno “starter pack” e quindi hanno bevuto, circa 4.000 i presenti totali (i numeri sono ufficiosi in attesa di dati ufficiali, ma non dovremmo discostarci troppo) – che sono venute a contatto con 12 produttori selezionati (e almeno 70 birre) per garantire un alto livello qualitativo. La nostra scelta era proprio quella di puntare forte sulla possibilità di fare cultura brassicola, permettendo però a un alto numero di persone (e non solo a chi è già appassionato) di vivere qualche momento a contatto con i produttori, gli specialisti, gli operatori del settore. Crediamo – è la nostra esperienza personale – che gran parte del pubblico del Varese Beer Festival sia tornata a casa con qualche nozione in più, con qualche curiosità soddisfatta, con una certa voglia di tornare a bere artigianale, e artigianale locale in particolare (i birrifici erano tutti lombardi e piemontesi).

Il festival tra l’altro è stato pressoché graziato dal maltempo (venerdì e sabato, in particolare, abbiamo evitato la pioggia) e ha ricevuto una visita graditissima e inattesa, quella dei giocatori della Pallacanestro Varese (e di alcuni componenti dello staff) che alloggiano a poche decine di metri dall’area feste e hanno fatto capolino tra gli stand assaggiando diverse birre e facendo il pieno di autografi, fotografie e selfie, anche tra qualche espositore… Ciliegina sulla torta per una città che respira basket, soprattutto in tempo di playoff.

FOTOGALLERY 1 (VENERDÌ) – FOTOGALLERY 2 (SABATO) – da VareseNews

Stan Okoye e Tyler Cain, dai canestri alle birre artigianali

La scelta dell’atto primo del VBF, quella di non eccedere con le attività collaterali, ha poi permesso di evidenziare il piatto forte, la birra appunto, senza disperdere energie dell’organizzazione né diluire l’offerta brassicola in mezzo a musica, incontri, workshop e via dicendo. Tutte idee buone che magari si consolideranno la prossima volta ma che per questo lancio sono “rimaste in panchina”. Certo, qualche intoppo c’è stato – in particolare per quanto riguarda il servizio di cucina – e per questo chiediamo scusa a chi ha patito qualche disagio. Già in corso d’opera gli amici di Mondovisione hanno cercato di migliorare la situazione presso l’area ristorante (non gestita direttamente dal VBF, ci sembra corretto dirlo…) e nel frattempo hanno – abbiamo – preso appunti per il futuro.

Già, perché a questo punto crediamo che un futuro per il VBF ci sia, forte e chiaro. Per quanto riguarda Malto Gradimentoil prossimo grande appuntamento sarà comunque con il nostro consueto concorso per homebrewers di inizio settembre (date, luoghi e modalità arriveranno nelle prossime settimane) e non nascondiamo che potremmo arrivarci con qualche bella novità che ci riguarda.

Poi però, abbiamo già messo in moto i neuroni (quelli che non sono annegati nella birra…) per pensare al Varese Beer Festival numero 2. Intanto però, ci siamo presi la soddisfazione di realizzare un sogno: quello di portare in città un vero festival dedicato interamente alla birra artigianale. Lasciateci godere questo momento.

Grazie a tutti,
Franz – Malto Gradimento

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