Il fatto che la birra artigianale venga utilizzata come prodotto per fare marketing – che si aziendale o territoriale poco cambia – è senza dubbio un effetto collaterale positivo generato dal movimento craft negli ultimi 10-15 anni. Utilizzare le birre dei piccoli produttori per far conoscere una attività o un’area geografica porta con sé diversi vantaggi: si fa un pizzico di cultura brassicola in mondi spesso ancora “vergini”, si dà lavoro ai microbirrifici che spesso solo situati in zona, si avvicina a malti e luppoli un pubblico che probabilmente poco conosce di questo mondo e via dicendo (certo, anticipiamo le perplessità: la birra dev’essere buona, conservata nel modo giusto e possibilmente “semplice”)

Per questo guardiamo con favore a un esperimento lanciato qualche anno fa a Sesto Calende, la cittadina che si trova all’estremità meridionale del Lago Maggiore e che è il punto di confine tra Lombardia e Piemonte.

Sulla sponda del fiume Ticino è molto attivo il Gruppo Commercianti, e proprio in questo alveo è nata “La Sesta”, ovvero la birra-bandiera della città. L’idea è venuta a Nicholas, titolare del centralissimo “Bar della Piazza” e si è sviluppata attraverso una collaborazione con il Birrificio dei Laghi che ha sede a Vergiate e di cui vi abbiamo già parlato in qualche occasione (QUI gli articoli). A dare ulteriore slancio all’iniziativa la spinta arrivata dal fiduciario di ConfCommercio Marco Limbiati che è anche il fondatore del blog “I Love Sesto Calende“.

La prima “Sesta” messa in commercio ha come ingrediente speciale il miele millefiori prodotto in zona, nel solco di una scelta netta compiuta in città in questi anni. Identificare Sesto Calende attraverso una serie di prodotti alimentari legati al territorio, alcuni dei quali hanno nel frattempo ottenuto la De.Co. (denominazione di origine comunale). Tra questi il Raviolo di Sesto Calende (con ripieno di gambero di fiume e persico di lago), il Veleno di Sesto Calende (un liquore nato all’enoteca Holly Drink) e la “Polenta di Sesto Calende” che ha origine nella località di Lentate.

Nel solco della “Sesta” al miele è quindi stata creata una IPA prodotta anche con l’utilizzo di segale proveniente da una azienda agricola locale. Un’altra attività locale, questa volta una torrefazione, ha fornito l’ingrediente speciale per la terza “Sesta” nata in queste settimane, la prima “scura”. La birra è infatti in stile stout con le classiche note di caffè e di cacao. Proprio in occasione del lancio della stout, è arrivato anche un restyling grafico delle confezioni: con lo slogan “La Sesta si veste di nuovo” è stata coinvolta Lucrezia Perucco dell’Accademia Comunicazione Milano per rinnovare l’immagine della birra sestese. In attesa che – questo è il prossimo obiettivo – si apra la possibilità di ottenere anche per la “Sesta” la De.Co.

Attualmente la “Sesta” nelle sue varie versioni è disponibile al già citato “Bar della Piazza” di piazza Garibaldi, al vicino Bar Torrefazione “La Caravella” di via XX Settembre e alla “Osteria del Plagio” della rione di Oneda. Ma non è detto che la distribuzione si possa allargare presto ad altri punti vendita.

Segui la pagina di MALTO GRADIMENTO su Facebook 
Segui il profilo di MALTO GRADIMENTO su Instagram
Iscriviti al canale di MALTO GRADIMENTO su Telegram