La volevo assaggiare da un po’ di tempo, possibilmente a casa, per abbinarla a qualche piatto adeguato. L’ho trovata, con la sua etichetta dai tratti gotici, a una bancarella (fornitissima: aveva anche diverse bottiglie di Westvleteren confezionate a tre a tre…) del mercatino di Porto Ceresio e non me la sono fatta scappare.
Oggi vi parlo della Aecht Schlenkerla Rauchbier, la birra di riferimento per una tipologia di nicchia, quella delle affumicate (rauch è il termine tedesco che le indica), piuttosto rara ma molto intrigante.
La Schlenkerla è prodotta nella città di Bamberg, in Baviera, e pare si chiami così -ma siamo già nel territorio indefinito tra storia e leggenda – in onore del mastro birraio zoppo che la inventò (Schlenkern è un termine arcaico che significa “zoppicare”).

Ne esistono diverse versioni, a seconda del tipo di birra (noi abbiamo assaggiato la più classica Marzen; poi ci sono, tra le affumicate, la Urbock e la Weizen) che vengono comunque prodotte seguendo l’editto sulla purezza, il mitico Reinheitsgebot del 1516. Gli ingredienti sono quindi solo quattro: acqua, lievito, luppolo e malto ma proprio la lavorazione di quest’ultimo regala alla Aecht Schlenkerla il suo tratto distintivo.

Il malto viene infatti posto su alcune grate ed essiccato grazie al fumo prodotto dalla combustione di legno di faggio invecchiato tre anni.
Un trattamento originale e unico che, una volta stappata e versata la birra nel bicchiere, regala sensazioni particolari ed esaltanti. L’affumicatura si sente nel naso e nella bocca, persiste a lungo ma non infastidisce mai mentre la schiuma è rigogliosa e persistente. Personalmente l’assaggio della Schlenkerla (che ha un tenore d’alcool del 5,1%) è stato esaltante; forse non è una birra di cui abusare, ma bevuta a dosi giuste è francamente eccezionale. Che sia un classico mondiale lo dice anche il “cacciatore di birre” Michael Jackson, che assegna alla madre di tutte le rauchbier ben 4 stelle, il massimo della sua scala di valutazione. Provatela, non ve ne pentirete: io l’ho fatto accostandola a un risotto con pere e scamorza, affumicata naturalmente.

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