Il 2022 sarà l’anno buono per la ripartenza della festa della birra più grande e celebre del mondo, l’Oktoberfest di Monaco di Baviera? Lo speriamo tutti, un po’ perché se si riuscisse a organizzare in sicurezza l’enorme kermesse d’inizio vorrebbe dire che la pandemia sarebbe finalmente alle spalle (sempre che la guerra in Ucraina non complichi le cose…), un po’ perché attorno alla festa – oltre a centinaia di migliaia di appassionati – ruota un indotto commerciale di dimensioni notevoli che va ben al di là dei (milioni di) litri di birra venduti.

Il covid-19, come sappiamo, ha interrotto la lunga serie di edizioni che durava dal 1949 quando l’Oktoberfest ritornò per la prima volta dopo la guerra (ma nei tre anni precedenti c’erano comunque state delle “feste d’autunno”). L’organizzazione, comunque, non si è mai fermata del tutto e anche questa volta ha già avviato la “macchina” che nelle intenzioni porterà al prossimo O’Zapft’is (la frase con cui il sindaco di Monaco apre la prima botte) previsto per il prossimo 17 settembre.

Uno dei passi ormai consueti di questo avvicinamento è la scelta del manifesto ufficiale, che poi serve a dare il tema a tutto il merchandising legato alla festa. Una tradizione, quella di indire un concorso e scegliere l’immagine simbolo, rispettata anche nei due anni scorsi nei quali il Wiesn non si è celebrato. Quest’anno il progetto vincitore è stato quello presentato da Leo Höfter, un matematico che lavora in ambito finanziario, che vive proprio a Monaco e che ha una vena artistica autodidatta.

Höfter ha disegnato una grande (e vuota) tenda birraria dalla volta gialla, verde e rossa vuota al suo interno nonostante siano presenti i caratteristici tavoli di legno: la speranza è rappresentata dall’angelo Aloisio e dal Münchner Kindl – due simboli riconosciuti della città – che entrano nella tenda tenendosi per mano, come a significare un ritorno in scena.

Come sempre, il concorso (che si è tenuto per la prima volta nel 1952) ha visto una grande partecipazione: dei 185 soggetti iscritti, 128 sono stati ammessi a una prima votazione sul sito istituzionale cittadino; qui sono stati selezionati i 30 progetti più popolari passati poi al vaglio di una giuria di esperti che ha via via ridotto il lotto fino a scegliere il vincitore. Il quale – cosa che non guasta – ha incassato 2.500 euro di premio, equivalente a circa 220-230 boccali di birra (visto il prezzo ormai ampiamente superiore ai 10 euro…).

Del manifesto ha parlato, intanto, Clemens Baumgärtner (nella foto di apertura), presidente della giuria ma di fatto anche principale figura organizzativa dell’Oktoberfest: «Quest’anno tutti sono ansiosi che la Wiesn si tenga di nuovo. Ecco perché anche il poster è davvero speciale: la giuria ha deciso a larghissima maggioranza a favore del design di Leo Höfter. Come nessun altro, il suo motivo illustra il desiderio del Wiesn e l’attesa del festival dopo due anni di stop. La magia del momento è catturata in modo così vivido che la giuria ha subito accettato: questo poster racconta la migliore storia di questo anno speciale».

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