Il 2018 della birra artigianale italiana si è chiuso con una buona notizia per i produttori: la (contestata, per altri versi) Finanziaria varata dal Parlamento nelle scorse ore ha ufficializzato la riduzione delle famigerate accise che gravano sul prezzo della birra.

Una misura spinta da due esponenti dei partiti di Governo, Chiara Gagnarli (Movimento 5 Stelle) e Barbara Saltamartini (Lega) che avevano presentato due proposte separate poi confluite in un unico emendamento passato prima all’esame del Senato e poi a quello della Camera. 

La legge prevede lo sconto del 40% sulle accise versate dai birrifici a patto che le aziende non superino i 10mila ettolitri annui di birra prodotta e che rientrino nei parametri previsti dalle norme sui birrifici artigianali indipendenti. A ciò va aggiunto uno spostamento (a discrezione del birrificio) dell’accertamento in fase di confezionamento che potrebbe portare un piccolo ma ulteriore risparmio per i produttori. Un risultato al quale ha lavorato con attenzione e costanza l’associazione di categoria, Unionbirrai, che ha giustamente esultato al termine della votazione in Aula.

«Indubbiamente un risultato di notevole importanza e una soddisfazione enorme, che, frutto delle incessanti attività di sensibilizzazione del mondo politico, di presenza ai tavoli tecnici e di divulgazione svolte da Unionbirrai, pone il nostro comparto a fianco dei tanti piccoli produttori di birra europei che, da anni, vedono riconosciuto il proprio lavoro tramite agevolazioni specifiche sull’accisa».

Unionbirrai ha inoltre puntato l’accento sulla necessità del rispetto delle tempistiche per l’entrata in vigore del provvedimento, visto che l’apposito Decreto Ministeriale dovrà essere approvato entro il 28 febbraio.

È opinione comune che lo sconto sulle accise non favorirà direttamente i “bevitori”, visto che il prezzo della birra al dettaglio difficilmente varierà (lo sconto si riduce di molto sul singolo “bicchiere”) ma è indubbio che la nuova legge di bilancio darà un po’ di “respiro” ai produttori che da tempo chiedevano una norma simile, possibilmente slegata da una riduzione generale per l’intero settore che – quindi – comprendesse anche i birrifici industriali.

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