Chi segue dagli albori Malto Gradimento forse ricorda che tra i nostri birrifici di riferimento (per via dell’amicizia che ci lega a Pietro Di Pilato) c’è anche il Brewfist di Codogno, uno dei produttori arrivati con la “seconda ondata” del movimento craft italiano che nel giro di pochi anni ha saputo imporsi con qualità, costanza ma anche con volumi produttivi importanti tra i principali artigianali su scala nazionale.
Un paio di anni dopo la sua fondazione, avvenuta nel 2010, Brewfist diede vita al pub “Terminal 1” che ha sempre sede nella cittadina lodigiana e che fin dall’apertura si è segnalato sia per l’ampia proposta di birre alla spina sia per la qualità complessiva (anche sul lato gastronomico) offerta ai tavoli del locale di via Molinari.
Se quindi dal lato produttivo Brewfist ha continuato la propria, importante storia con birre che hanno fatto successo anche all’estero (su tutte la celebre Spaceman, la più famosa della gamma lodigiana), dall’altro proprio il “Terminal 1” è ora al centro di un nuovo progetto che “esporterà” in giro per l’Italia il marchio di Pietro Di Pilato e Andrea Maiocchi. Grazie a un accordo con la società di consulenza e marketing “Idea Food&Beverage”, la birreria di Codogno diventerà un format che sarà replicato in altre località.
Una strada che a prima vista ricorda quella intrapresa dal brianzolo “Doppio Malto”, nato a Erba quasi agli albori del movimento craft e oggi presente addirittura in 35 località italiane e straniere. «Vogliamo che i locali siano dei veri e propri terminal, come quelli di un aeroporto – spiega in sede di presentazione Andrea Maiocchi – E con questo intendo che vogliamo che abbiano orari di apertura molto ampi e che diventino un centro di snodo e di passaggio di tutto il mondo brassicolo italiano, e anche internazionale».
Secondo quanto raccolto infatti, i Terminal non proporranno soltanto le birre di casa Brewfist ma anche altri marchi artigianali italiani (in questo ricorda un po’ la formula degli Open Baladin). «Vogliamo far crescere questo progetto – aggiunge Pietro Di Pilato – per costruire diversi luoghi in tutto il paese nei quali entrare direttamente in contatto con tutti gli appassionati di birra artigianale e con loro far crescere questo mondo. Sogniamo di poter creare una comunità ancora più grande che porti bene a tutto il settore». Non resta quindi di vedere dove avverranno le prime aperture e di conseguenza… testare i nuovi Terminal. Quello originale, dove eravamo stati tempo fa, è sicuramente una grande base di partenza.
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