(franz) Sono sempre di più le iniziative che portano la birra artigianale italiana fuori dai nostri confini e che la fanno conoscere anche in quei Paesi in cui malto e luppolo sono radicati da secoli. E se all’inizio gli italiani venivano guardati come si farebbe, da noi, con un pizzaiolo thailandese, ora i nostri produttori sono rispettati e amati anche nelle terre dove la birra è una religione. Un esempio di ciò si avrà nel prossimo fine settimana: in un paese delle Fiandre si terrà la belgian edition del toscanissimo “Il Villaggio della Birra”: ecco quel che accadrà, raccontato dagli organizzatori.

BelgianEdition

L’illustrazione utilizzata per i manifesti del “Villaggio Belgian Edition”

Se credi davvero in quello che fai, tutto diventa possibile. Anche vendere il ghiaccio agli eschimesi. Tuttavia, non è di acqua che stiamo parlando, ma di birra.

Il Villaggio della Birra è un festival di microbirrifici che nasce nel 2006 tra le colline senesi, precisamente a Buonconvento. Cresce con la voglia di portare un angolo di Belgio in Toscana, di rinsaldare le amicizie da poco strette con i birrai fiamminghi e valloni e di offrire un terreno di confronto con le allora giovani realtà italiane. 

Con il tempo, il festival è diventato sempre più grande: al binomio Belgio-Italia si sono aggiunti birrai americani, spagnoli, inglesi, canadesi, olandesi, c’è stato un angolo francone e uno sour, si è avvistato addirittura un birraio hawaiano e quest’anno (dal 9 all’11 settembre) sarà la volta di un birrificio di Creta (anche se a capo ha il fondatore del celebre norvegese Nøgne Ø). Eppure l’amicizia e la presenza belga è stata una costante.

magliette belgio

La coloratissima grafica per le magliette

L’impresa che il Villaggio della Birra si propone di fare è di quelle che meritano la nostra attenzione: dopo dieci anni di festival, che hanno visto dietro le spine del bancone più di 30 micro brasserie, la manifestazione per la prima volta sbarca in Belgio, ospite di Kerkom Brouwerij, con un sogno: portare la birra italiana nelle Fiandre. Gianni Tacchini – il patron del Villaggio – conosce bene queste zone e sa che, per quanto i belgi “mastichino” birra da generazioni, mentre noi italiani abbiamo appena vent’anni di cotte alle spalle, l’incontro è ad armi pari. Da un lato secoli di tradizione, di stili autoctoni e una crescente curiosità verso il nuovo (si pensi alla nouvelle vogue birraria, avviata proprio dal mastro birraio italiano di De Ranke) dall’altro la creatività, la voglia di perfezionarsi e un moderno stile birrario che unisce birra e vino (Italian Grape Ale – qui il reportage di Malto Gradimento).

Insomma, il Villaggio della Birra il 25 e 26 giugno porterà le eccellenze italiane a un popolo di grande tradizione birraria, sempre curioso di scoprire nuovi talenti. Birra ma anche tanto buon cibo, genuino, tipico della zona dei dintorni di Siena. E, come succede per il Villaggio della Birra a Buonconvento, ci sarà spazio per i bambini, workshop, concorso per homebrewer, l’immancabile maxischermo per la partita degli Europei di calcio, concerti, tutto con uno sfondo unico: la natura che circonda Sint Truiden, un piccolo paese delle Fiandre orientali.

I birrifici italiani
Barley; Birrificio del Forte; Brùton; Foglie d’Erba; Olmaia.

I birrifici belgi (a rotazione)
Sabato 25: Kerkom; ‘t Hofbrouwerijke; Boelens; Brasserie De la Senne;
De Dochter van de Korenaar; Den Hopperd.
Domenica 26: Kerkom; Brasserie du Flo; De Glazen Toren; De Ranke; Fantôme; Hof Ten Dormaal.

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