Il Birrificio Settimo ha scelto e rivisitato lo stile delle farmhouse ale per festeggiare la primavera 2018. Il produttore di Carnago lancia infatti in questi giorni una birra ispirata a quelle che venivano (e vengono) brassate nelle zone rurali del Nord della Francia e delle Fiandre e che sono conosciute con il nome di biére de garde (versione transalpina) e saison (in Belgio).

Proprio uno dei simboli delle fattorie, il gallo, è stato scelto per “firmare” questa novità, la prima del 2018 per quanto riguarda il Settimo. «La “Gallum” è prodotta in quantità limitata, soltanto 200 bottiglie da 0,75 litri, anche perché la sua gestazione è durata circa due anni» spiega Cristian Pizzi, il birraio del Settimo. «La base di partenza è la CBF 2016, una american saison per la quale utilizzammo quattro diversi luppoli americani (cascade, columbus, citra, simcoe), che poi è stata messa a riposare per sei mesi in una botte da 225 litri

Dopo il periodo di affinamento è stata imbottigliata e lì è rimasta per circa un anno e mezzo. Ne è uscita una birra “selvatica”, brettata, non particolarmente acida: i luppoli hanno garantito sentori aggrumati ma anche l’apporto del legno della botta è evidente all’assaggio». Il tenore alcolico della “Gallum” è del 7,0%.

Pizzi non ha mai nascosto la sua passione per le sperimentazioni: «Prima di creare la “Gallum” avevo già fatto qualche cotta pilota in tal senso. Chiaramente questa birra per il momento resta una one-shot, però non escludo che se dovesse piacere potremmo pensare a riproporla, magari accorciando un po’ i tempi di produzione». La “Gallum” però non è l’unico esperimento in botte di casa Settimo: Cristian ci lascia con l’attesa della prossima birra, a sua volta affinata per lungo tempo in legno. Poche settimane e la curiosità dovrebbe essere ripagata. Intanto la “Gallum” potrebbe fare capolino al Varese Beer Festival, magari per una degustazione speciale.

Segui la pagina di MALTO GRADIMENTO su Facebook