Banner_boccALE copia(franz) Belgio, Belgio e ancora Belgio: l’oste Ale per questa settimana si tuffa su uno degli stili tipici di quelle parti, la tripel, con un prodotto che ha avuto una discreta diffusione anche in Italia. Ecco a voi la Tripel Karmeliet di Brouwerij Bosteels. E voi, l’avete provata?

Un perlage fitto ed elegante, degno delle migliori bollicine viticole, che monta oltre i bordi del bicchiere. Così si presenta la Triple Karmeliet, birra intrigante, magnetica, complessa, prodotta con malti di tre cereali diversi (frumento, orzo e avena) seguendo un’antica ricetta del 1679 del monastero carmelitano di Dendermonde. Ricetta poi recuperata, nel 1996 dal Brouwerij Bosteels di Buggenhout, Belgio, dal quale escono altre due perle come la Kwak e la DeuS

karmelietTradizione e innovazione, il classico connubio che ha reso famose e apprezzate le birre della piccola nazione del Nord Europa. Prodotta con acqua di fonte ricca di mineralità pescata a oltre 100 metri sottosuolo, con i luppoli aggiunti durante la fermentazione, la Triple Karmeliet, appena versata, sprizza frizzante entusiasmo e profumi di miele, caramello, liqurizia, ginepro, pera, una gradevole speziatura erbacea e, infine, un’aspra sentenza finale di limone. Amara al primo assaggio ma bilanciata dai malti, lascia una gradevole persistenza in cui i sapori si mischiano e si confondono in una difficile interpretazione dei gusti, forse l’aspetto più affascinante di questa sfuggente dama bionda, capace di lasciare dietro di sé, lunghe file di innamorati. Alcolica quanto basta per iniziare con allegria una fredda serata invernale di nebbia e umidità, la Triple Karmeliet è una birra così originale e di personalità indefinibile che non ha termini di paragone con nessun’altra.

Stile: Belgian Ale
Colore: dorato
Alcol: 8,4%
IBU: 16

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