(franz) Un birrificio di origini relativamente vicine – è nato nel 1996 – ma che rappresenta in maniera fedele una tradizione lunghissima, quella britannica. Un marchio impreziosito da quelle sue bottiglie verdi, originali e sempre riconoscibili a un primo sguardo. Parliamo di St. Peter’s e, nel dettaglio, di una delle birre più note: oggi il nostro Ale ha voluto stappare e raccontare la Best Bitter. Buona lettura, buona bevuta.
Nelle terre dove la fermentazione di luppolo e malto affonda le proprie radici tradizionali, la birra viene consumata nei pub, alla spina o alla pompa. Solitamente non ha gradazioni particolarmente elevate perché viene bevuta in abbondanti quantità e, più o meno, a qualsiasi ora del giorno e della sera. In pratica la birra sostituisce l’acqua.
La bassa gradazione alcolica, però, non significa automaticamente poco sapore… anzi! La tecnica e l’esperienza secolari hanno creato, nel corso delle epoche, prodotti godibilissimi come questa classica Best Bitter del birrificio St. Peter’s di Suffolk, nel Sud-Est inglese, creata con malti pale e crystal e luppoli goldings.
Neanche quattro gradi alcolici, aromi di luppolo, caramello, fiori di sambuco, una lieve sfumatura aggrumata e un finale morbido che ricorda il pan di Spagna; carattere watery, schiuma poca. La definizione bitter (amaro) non tragga in inganno: in origine veniva utilizzata per distinguerle dalle mild (mite, moderata) e questa birra di St. Peter non fa eccezione. La sensazione preponderante, ovviamente, è l’amaro ma bilanciato, delicato ed elegante, mai aggressivo al palato; a questo seguono note astringenti e tostate.
La Best Bitter lascia in bocca una persistenza lunga e gustosa, con una lieve evanescenza “sour” che ripulisce la bocca, sollecita la salivazione e invita a una nuova sorsata.
Insomma: un classico britannico da riscoprire, una birra da bere in pausa pranzo o di ritorno dal lavoro per premiarsi dopo una lunga giornata di fatiche.
Stile: bitter
Colore: ambrato
Alcool: 3,7%
IBU: 34
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