La birra di castagne è un prodotto sì particolare ma non del tutto nuovo per chi legge il nostro blog. Tempo fa segnalammo infatti una produzione di questa specialità legata al territorio varesino grazie all’interessamento del Consorzio Castanicoltori di Brinzio, Orino e Castello Cabiaglio che fornisce i propri frutti al Birrificio Valle Celio dove avvengono la cotta, l’affinazione e l’imbottigliamento. A livello nazionale sono parecchi i mastri birrai che si cimentano con la castagna, tanto che lo stile “Chestnut” è ritenuto di creazione italiana anche da molti esperti della materia.

Tra le birre di castagne più importanti però, bisogna parlare della “Pietra”, vanto e bevanda di punta dell’omonima azienda con sede in Corsica, rinomata anche per la chiara “Serena” e (soprattutto?) per la blanche “Colomba”, un piccolo gioiello molto ricercato dagli appassionati.
La Pietra però, come detto, è orgogliosamente il prodotto base dell’azienda che ha voluto valorizzare la farina di castagne, da sempre utilizzata sull’isola per scopi alimentari e nel corso degli anni è divenuta una bandiera locale. E il “beer hunter” Michael Jackson le ha assegnato una valutazione tra le due e le tre stelle.
Una volta stappata e versata nel bicchiere questa birra a bassa fermentazione dal colore ambrato tendente al… castano, si presenta dotata di una schiuma rigogliosa, fine e piuttosto persistente. La presenza delle castagne si avverte sia al naso, sia soprattutto in bocca grazie al loro caratteristico sapore. La Pietra è birra dalla contenuta gradazione alcoolica (6% in volume), ha un discreto corpo e nel complesso è interessante provarla sia per la curiosità che sprigiona, sia per i significati culturali e storici che porta con sé nel bicchiere. Personalmente non mi ha fatto impazzire, pur essendo comunque gradevole: voi cosa ne pensate?

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