Prometto (e premetto) di essere quasi alla fine di questo mio primo ciclo di birre belghe: diciamo che mi manca ancora di descrivere la Corsendonk ma la tengo per ultima perché è quella che più mi è piaciuta durante il mio recente tour fiammingo. Prima però lasciatemi parlare della Prior 8, birra prodotta dalla Sint Bernardus di Watou, piccola frazione di un paese delle Fiandre Occidentali – Poperinge – al confine con l’estremo Nord della Francia. Una zona resa tristemente famosa da alcune battaglie della Grande Guerra che videro l’uso dei gas quali armi letali: siamo infatti a due passi da Ypres, località che diede addirittura il nome alla terribile Iprite.

Dopo la collocazione storico-geografica vale però tornare alla protagonista del nostro post. La Prior 8 è una birra d’abazia anche se la sua produzione “firmata” St. Bernardus (qui il sito in inglese) è “solo” l’erede di un precedente accordo con l’Abazia di St-Sixtus di Westvleteren. La cura e l’attenzione dei mastri birrai “laici” non è cambiata neppure quando la vecchia licenza commerciale concessa dai monaci è scaduta, e così la nostra Prior conserva tutte le caratteristiche di una classica birra d’abazia belga ad alta fermentazione.
Da servire in coppa, tra i 6 e 10° di temperatura (adoro le etichette belghe che non mancano di dare anche queste indicazioni), la Prior 8 si presenta scura (personalmente però non confermo i riflessi violetti che alcuni le accreditano; piuttosto mi pare un mogano con riflessi aranciati) e torbida, con una schiuma fine e rigogliosa che mantiene una certa persistenza.  Il numero 8 che caratterizza la birra è relativo alla gradazione alcoolica, che non è esagerata ma che si fa sentire eccome. Non frizzante, corposa, la Prior 8 appare ben equilibrata, forse con una leggera prevalenza del malto. E di sicuro regala quella sensazione che si ha quando si legge un bel romanzo per come ti coinvolge e ti fa venire voglia di non fermarti al primo sorso. In questo caso poi non ci si ferma alla lettura ma la si gusta con piacere e quindi la soddisfazione è maggiore. E alla fine di tutto ciò, non sono più così convinto di cambiare coordinate geografiche per le prossime puntate: il Belgio non tradisce mai… voi cosa ne dite?

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